Abbiamo smesso di parlarci, di incontrarci, di guardarci negli occhi. Certo, abbiamo l’illusione, scrivendo mail, mandando sms, di continuare a conversare. Anzi, per certi versi è perfino vero che scriviamo e leggiamo di più. Soltanto che - ci avverte Sherry Turkle, che insegna Sociologia della Scienza e della Tecnologia al Mit di Boston, in questo testo che è già diventato un classico e un punto di riferimento per tutti gli studi sul mondo digitale – compiamo tutti questi atti in maniera compulsive e conformista senza accorgerci di quello che stiamo perdendo. Conversare vis a vis – come facevamo tutti e come milioni di persone continuano a fare, seppur sporadicamente – ci insegna all’ascolto dell’interlocutore, sviluppa le nostre capacità empatiche, ci prepara all’introspezione, al dialogo con noi stessi. Rinunciando alla conversazione genuina, schietta onesta – quella, per intenderci, che ci permette di chiedere scusa di persona – fuggiamo insomma da noi stessi. Mentre invece, sugli schermi dei computer o dei cellulari, come postmoderni Narcisi, ci presentiamo come vorremmo essere e in realtà non siamo; eternamente connessi, siamo sempre “altrove”; preferiamo scambiarci messaggi anche quando siamo a portata di uno sguardo. Abbiamo perso – speriamo non definitivamente - l’empatia, ovvero la partecipazione ai sentimenti degli altri, a meno di non scambiare per gesto sensibile il veloce e convenzionale “like”. Distratti dal nostro compulsivo digitare ci siamo dimenticati poi che il termine “intelligenza” – che attribuiamo alle macchine - includerebbe in realtà virtù quali sensibilità, consapevolezza, acume, prontezza di spirito, doti che soltanto gli umani possono possedere. Ecco perché c’è speranza: ci siamo in fondo resi conto del problema, e ciò anche grazie a testi come questo della Turkle. Se soltanto lo volessimo saremmo cioè in grado di ripensare alle nostre abitudini, di porre la conversazione di nuovo al centro della nostra vita: perché in fondo è il parlare ciò che deve continuare a distinguere la nostra specie.
Sherry Turkle, La conversazione necessaria La forza del dialogo nell’era digitale
Einaudi, Torino, 2016
Pp. 456
Prezzo: 26 euro