Per i sessantenni, i cinquantenni, o giù di lì, un tuffo al cuore: ricordi, emozioni e anche fatti che si credeva di aver dimenticato. Per i più giovani, una lezione di storia che dovrebbe essere obbligatoria, anche per non dover incontrare, nel web, universitari che dichiarano “la bomba a Piazza Fontana l’hanno messa le Brigate Rosse”.
Enrico Deaglio che da giornalista è stato testimone di tante delle vicende raccontate, sceglie, seleziona, per forza di cosa; ma lo fa cercando di seguire un filo conduttore coerente, che possa disvelare molti dei misteri che ancora avvolgono la storia politica e sociale di questa Italia. Risolvere del tutto questi misteri – Tenco, Feltrinelli, Pasolini, Borghese, Calabresi – no, non si può ancora del tutto e chissà se, e quando, si potrà. Ma c’è spazio anche per le curiosità – l’austerity del 1973, la ricordavate? E le cartamonete? - per la storia del costume, dello sport, della moda, della canzone: insomma un vero ripasso di quel che eravamo.
Tumultuoso, mai noioso, elettrizzante, appassionante, sempre preciso e talvolta sorprendente, il tono di Deaglio ci accompagna in anni difficili, chiamati non per nulla “di piombo”; anni che gravitano attorno al 1968, spartiacque tra un modo di essere e tutta un’altra maniera di pensare. E si arriva così alla vigilia di quell’anno fatale, il 1978, l’anno del rapimento e del delitto Moro.
A leggere le pagine di questo libro, la posizione geografica dell’Italia, e quella politica degli Stati Uniti, si arriva a capire tutto (o quasi), di quel che è successo. È raccontato qui, e neppure tanto “tra” le righe.
Patria 1967-1977
Enrico Deaglio
Feltrinelli, Milano, 2017
Pp. 638
Prezzo: 22 euro.