“Tutto scorre”, e niente si distrugge. Di cosa parliamo quando chiamiamo in causa la crisi mondiale, il nostro futuro, lo “scontro di civiltà”? Perché non siamo mai soddisfatti – mai lo siamo stati: non fidatevi di chi racconta che “un tempo si viveva meglio” – del momento, della nazione, della società in cui viviamo? E, ancora esiste davvero un modello di vita migliore di un altro?. Di fronte a queste e a tantissime altre domande del genere, un grande sociologo quale Domenico De Masi non può avere l’illusione di rispondere. Ma di argomentare in maniera avvincente, coinvolgente, sorprendente e commovente persino in alcuni passi, certamente sì. Dalla Grecia al Rinascimento, dal modello romano a quello industriale socialista; e ancora, dal modo di vivere nel mondo musulmano al Brasile meticcio di oggi: in 15 capitoli, più una conclusione su un pianeta che ancora è giovane e quindi in grado, e in dovere, di sognare, De Masi ci regala una “summa” di visioni, opportunità, scelte. Alcune, magari, a secondo dalla nostra ideologia, ci parranno errate e distruttive, altre impossibili da realizzare, vuoi perché sempre “i tempi stanno cambiando” come diceva Bob Dylan, vuoi perché troppo utopiche. Il testo, in altre parole, è una rivisitazione della storia del mondo vista attraverso le varie prospettive geografiche, politiche e ideologiche. E non c’è alcun dubbio che un’opera come questa, così chiara e completa, illuminata e analitica, dovrebbe arricchire la biblioteca di chiunque - per lavoro, studio o passione - crede di poter parlare con cognizione di causa dei problemi che affliggono il mondo. Per lo meno, e non sarebbe poco, assisteremmo a un’attenuazione di quell’hate speech che sta ammorbando i social media.
Domenico De Masi, Mappa Mundi. Modelli per una società senza orientamento, Rizzoli, Milano, 2014, pp. 878, 21 euro.