Lui è Neal D. Barnard professore associato di medicina presso la George Washington University, presidente della Physicians Coommittee For Responsible Medicine, autore di oltre 70 pubblicazioni scientifiche e molto altro ancora. Un personaggio con i numeri di quelli che dedicano la loro vita alla ricerca, allo studio e alla diffusione del proprio verbo. Una vera missione. Il suo nuovo best seller "La trappola del formaggio" punta dritto alla condanna di uno dei cibi tra i più amati da noi italiani e non solo, il formaggio appunto. Il titolo, una vera promessa, lo dice bene e racconta nelle 287 pagine edite Sonda, le ragioni scientificamente provate che confinerebbero questo alimento nella lista nera. E lo fa senza mezzi termini, invitando il lettore a starne proprio alla larga. A questo punto però è d’uopo aprire una breve parentesi. Perché un lifestyle come FMM, testata giornalistica con una forte vocazione al food, decide di dare visibilità a un testo che interpreta il brie come cattiva abitudine da cui liberasi? Di più... nell’incipit la frase lapidaria annuncia "nuoce gravemente alla salute". Premesso che il dubbio è l’inizio della conoscenza come affermava Cartesio, riteniamo sia utile porsi delle domande, a prescindere, soprattutto se abbiamo il colesterolo perennemente alto, se il cuore non funziona più bene come un tempo, se soffriamo di artrite, di emicranie o se siamo in evidente sovrappeso. Certo, non è detto che all'origine di tutti questi "simpatici" malanni debba esserci solo il vituperato formaggio, ma poiché la conoscenza ci rende liberi e più "sani" forse, se amiamo consumare spesso forme intere di grana e simile o siamo semplicemente degli inguaribili cheese addicted, la domanda potrebbe sorgere spontanea...

Ma cosa afferma l'autore? Innanzitutto che il latte ha moltissime calorie, poiché serve per ingrassare il vitello oltre a rallentare il metabolismo e il sodio che contiene trattiene acqua, nonché, dulcis in fundo, crea dipendenza.

Nemico assoluto delle malattie infiammatorie come l'artrite o la psoriasi, lo sconsiglia vivamente anche nel trattamento di quelle cardiovascolari o di diabete di tipo 1.

Bernard non lascia niente al caso, giustifica ogni sua ricerca o affermazione con tanto di numerose case history che proprio nel formaggio hanno riconosciuto la causa di quel malessere fisico o patologia importante. Così, dopo pagine e pagine in cui illustra i danni che il formaggio può provocare alla salute, spiega anche come sostituirlo in 70 ricette senza derivati animali e a basso contenuto di grassi: dalla pizza alle lasagne, per finire con il gelato.

In nostro consiglio? Anche senza demonizzare (a torto o ragione) questo amabile ed amato alimento, è bene leggere con attenzione il volume di Barnard affinché lo spirito critico del ricercatore si mescoli consapevolmente alle tentazioni casearie di ognuno di noi. Aiutandoci a fare chiarezza.

LA TRAPPOLA DEL FORMAGGIO

Pagine 288 - Prezzo 18,00 €

Brossura con alette.

Traduzione dall’americano di Silvia Goggi.