Sull’epocale cambiamento che stiamo, vivendo - connessi come siamo 24 ore su 24 - è davvero difficile interrogarsi. Prova a farlo Rossano Baronciani, insegnante di Etica della Comunicazione, in un testo agile e gradevole. Stiamo vivendo, oramai dobbiamo esserne consapevoli, una vera e propria mutazione antropologica, un cambiamento radicale del nostro pensare e agire. Internet non è semplicemente uno dei nuovi media, ma un enorme, immaginaria scatola che li contiene tutti, adatto a ogni linguaggio. Stiamo trasformando il nostro corpo, la nostra identità, la nostra prospettiva, la percezione, persino, di cosa sia giusto e cosa errato. Il tema è: ora che siamo cambiati, o perlomeno lo stiamo facendo, come rapportarci al prossimo? La “presenza”, la voce, il contatto, non ci sembrano più necessari, consci come siamo – ma non siamo sbagliando che tablet e smartphone ci facilitino la vita. Siamo davvero connessi al mondo o semplicemente “alone together”, ansiosi, inquieti, e quindi profondamente tristi? L’interattività, che ci illude di essere sempre partecipi non sarà in fondo un (crudele) gioco e quindi un inganno? La riflessione di Baronciani è seria e la citazione del Bianconiglio di Lewis Carrol tutt’altro che casuale: il rischio è che quella tana si riveli tanto profonda da disorientarci definitivamente. Forse sarebbe meglio frenare un po’, alternare strumenti educativi e informativi vecchi e nuovi, piuttosto che perseguire l’idea di un progresso sempre “necessario”. E chissà se, a salvarci, non saranno come sempre i bravi insegnanti.
Rossano Baronciani
Nella tana del Bianconiglio. Saggio sulla mutazione digitale
Effequ, Orbetello, 2014
Pp.135
12,00 euro