"La cucina è, per me, un posto caldo e intimo dove elaborare piatti, ma anche il posto dove si pensa, si ricorda". Deve pensarla così anche la protagonista di "La lunga notte di Adele in cucina" di Livia Aymonino, edito Giunti. Adele è l'alter ego dichiarata della scrittrice, che si è occupata a lungo di comunicazione televisiva e non, ma che in fondo condivide emozioni, ricordi, cartoline del passato e impressioni contemporanee con i suoi piatti. Un libro che è un percorso fra luoghi, città, case e persone che si traducono in ricette.
Ecco, quindi, che, pagina dopo pagina, prende vita davanti ai nostri occhi l'infanzia romana, costellata di ricordi di famiglia, di compagni di classe e di cibo in compagnia: come i Saltimbocca alla romana "da leccarsi i baffi" serviti con il purè alla tavola della nonna di Elena o la Cotognata della mamma di Angela.
C'è, poi, l'esperienza newyorkese che diventa esperienza di vita, con nuove amicizie e le forti note della cucina e del bere americano: dal Corn Bread al Manhattan, dal Bagel al Onion Ring.
Milano, dove la nostra protagonista arriva per lavorare in Rai, una città "sospesa sopra i cambiamenti e in piana muta". Ancora da venire la Milano da bere ma per Adele è l'opportunità per conoscere persone e ambienti, dalla Rai di Minoli al millieu socialista, e molti altri artisti e personaggi.
E' anche l'occasione per sperimentare nuovi piatti, quelli della cucina meneghina, come la storica Costoletta alla milanese, altri che si assaggiano in giro per ristoranti o quelli che i ricordi fanno riaffiorare. Perchè il ricordo evoca una persona, un luogo, un cibo, un profumo e Livia Aymonino ne fa rivivere tanti.
La lunga notte di Adele in cucina
Livia Aymonino
Edito Giunti, 2017
Pp.: 414
prezzo al pubblico: 16,00 euro