È stato siglato nel mese di marzo un importante protocollo di intesa tra il Museo Galileo di Firenze e la SISS – Società Italiana di Storia della Scienza, due tra le principali istituzioni italiane impegnate nella diffusione della conoscenza della storia della scienza.
Il Museo Galileo, uno dei più importanti musei storico-scientifici a livello internazionale, conserva le preziose collezioni medicee e lorenesi di strumenti scientifici. È inoltre un istituto di documentazione e di ricerca nel campo della storia delle scienze e della tecnologia di rilievo mondiale, che mette a disposizione degli studiosi l’ingente patrimonio della sua biblioteca – che comprende oltre 170mila tra volumi, opuscoli e materiale non cartaceo - e del proprio ricchissimo sito internet.
La SISS, che riunisce oltre 250 studiose e studiosi italiani di storia della scienza, è impegnata a diffondere la conoscenza della storia della scienza nelle sue diverse articolazioni, relative agli studi teorici e sperimentali, alle relazioni tra ricerca e trasferimento tecnologico, alle ricadute economiche, sociali e ambientali e ai rapporti con altri campi del sapere, come l’arte e la letteratura.
Nel quadro dell’articolata collaborazione tra le due istituzioni sul piano scientifico, didattico e divulgativo è da menzionare la promozione di borse di studio e assegni di ricerca per giovani studiosi.
Un altro aspetto di rilievo prevede la costituzione presso la Biblioteca del Museo Galileo di un centro nazionale di raccolta e pubblicazione in formato digitale delle tesi di dottorato in storia della scienza.
“L’accordo con la Società Italiana di Storia della Scienza – dichiara Roberto Ferrari, direttore esecutivo del Museo Galileo – costituisce un’ulteriore tappa nel percorso da tempo intrapreso dal nostro ente verso la creazione di una rete nazionale delle istituzioni scientifiche, che ha già visto la creazione della Rete Toscana dei Musei Scientifici, comprendente, oltre al Museo Galileo, il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze e il Museo Leonardiano di Vinci.”