La freccia di Cupido trafigge il cuore del Dio Apollo e della bellissima Dafne con effetti opposti: all’insopprimibile sentimento amoroso da parte del Dio si contrappone il rifiuto e il disprezzo provato dalla ninfa. Le Metamorfosi di Ovidio, rappresentate suggestivamente nell’autoritratto dell’artista Elisa Montessori, Dafne, saranno protagoniste questo 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, insieme a due rappresentazioni dello stesso mito conservate nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e per l’occasione esposte a Palazzo Pitti fino al 18 dicembre 2022. Per l’inaugurazione, il 25 novembre, è prevista anche una diretta sul canale Facebook del museo (ore 13).
Attraverso la mitologia classica, le Gallerie degli Uffizi propongono la mostra ‘Per Dafne e le altre, Elisa Montessori e il mito ovidiano’, dove il mito diventa pretesto per riflettere sulla difficoltà del rapporto amoroso e sul diritto della donna a rivendicare la propria libertà di scelta.
Apollo, innamorato perdutamente di Dafne senza essere ricambiato, invece di rispettare la scelta dell’amata trasforma il suo corteggiamento in inseguimento e, infine, in caccia della ninfa, la quale - sempre più disperata - implora il padre Peneo di liberarla dall’ossessione di Apollo: le sue preghiere saranno esaudite ma la povera Dafne verrà trasformata in albero di alloro.
Eliminata la presenza del personaggio maschile, Elisa Montessori in Dafne si concentra sul personaggio della ninfa, restituendo in una serie di scatti in bianco e nero una metamorfosi assolutamente contemporanea: i lineamenti delicati del volto, il seno scoperto e le braccia in movimento si fanno tutt’uno con l’ambiente circostante, diventando rami, foglie, corteccia. Una ritrovata armonia con il mondo naturale in grado di infondere alla donna nuovo equilibrio e ispirazione.