La Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti da oggi può pregiarsi di una splendida “tentatrice”. Si tratta Eva tentata dal Serpente (1) dell'artista fiorentino Giuseppe Bezzuoli. Una raffigurazione della tentazione accattivante e splendente: il centro della scena è tutto occupato da Eva, nel trionfo della sua giovane e generosa nudità, che con gesto molle afferra la mela mentre ci lancia uno sguardo languido e complice, innocente e invitante, come a chiedere conferma di un fare maledetto. Il grande dipinto a olio su tela di Bezzuoli, affrescatore di soggetti storici e creatore di immagini romantiche ed accademiche, acquistato dalle Gallerie degli Uffizi dove sarà visibile dalla primavera prossima. Intanto, dal 26 ottobre fino al 17 marzo 2019, sarà esposto nella mostra Romanticismo organizzata dalle Gallerie d’Italia a Milano.“La verità disarmante della figura di Eva – afferma il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – fa del dipinto un cardine fondamentale nella storia della rappresentazione del nudo femminile, che agli Uffizi trova due esempi celeberrimi nella Venere di Urbino di Tiziano e soprattutto, per la scelta della veduta da tergo, nella Venere e Satiro di Annibale Carracci. Terminata dieci anni prima dell’Olimpia di Manet, che pure rimanda a quei prototipi, l’Eva di Bezzuoli fu un’opera rivoluzionaria per il suo tempo - in anticipo anche sul realismo spregiudicato di Courbet – e dimostra come Firenze nell’Ottocento ebbe un ruolo di primo piano sulla scena europea”.