Luca Bonaffini, oltre che scrittore, è cantautore e regista teatrale. Un artista a tutto tondo, che per anni ha collaborato agli album del grandissimo Pierangelo Bertoli. Non deve perciò stupire la sua cifra stilistica, la sua capacità di narratore, quel desiderio di riannodare storie e tempi, personaggi e inganni, dolori e sorrisi. Tre i racconti racchiusi in “Eterni secondi” – “Cattivi romantici”, “L’internauta” e “La notte in cui spuntò la luna dal monte” - e due le costanti: il tempo e la punizione karmica, sotto forma di un qualcuno che arriva sempre prima di noi. C’è del surrealismo, dell’autentica poesia e poi, nell’ultimo racconto, una nota autobiografica: tutto accade alla svelta, in poche ore, in una sera d’inverno oppure in un pomeriggio d’agosto o, ancora, in una notte in uno studio. La narrazione scorre come in un film a episodi, apparentemente sconnessi, ma in realtà legati tra di loro. I personaggi di Bonaffini, nati “eterni secondi”, sono un po’ maldestri, teneri, fastidiosi, surreali e fragili. Inutile dire, ispirati alla vita dello stesso autore. In particolare il terzo racconto, che sarà amato dagli appassionati della musica d’autore, ripercorre la notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1991 in cui, nella sua abitazione, Pierangelo Bertoli scrisse il testo di “Spunta la luna dal monte”, con il contributo dello stesso Bonaffini. E ci sembra davvero di essere lì, in quel salotto fumoso, mentre si crea una canzone destinata a diventare un classico della canzone italiana.
Un modo anche per ricordare Bertoli, a 15 anni dalla sua morte, e a 75 dalla sua nascita.
Luca Bonaffini, Eterni secondi, Gilgamesh Edizioni, Mantova, 2017, pp. 240, 12,75 euro.