Qual che sia il giudizio che ognuno può liberamente dare sulle opere di Marina Abramovic (1), di cui abbiamo gà parlato il 19 settembre 2018 QUI, nulla può certamente giustificare il gesto violento, sicuramente ignobile… del sedicente artista (quale si auto definisce) originario della Repubblica Ceca che ha “visto benissimo” l’oggetto della sua aggressione.
Una violenza gratuita ad un’artista, ma sopratutto a una donna simbolo dell’arte contemporanea (2 - 3), del coraggio, della libertà.
Che dire? Ars gratia artis ricordano gli antichi: “l’arte per l’arte” che sia gradita, accettata, accettabile o meno ma pur sempre libera espressione dell’ingegno umano. Diversamente gli spettri del secolo scorso, i roghi nazisti delle opere artistiche considerate decadenti, sono forse dietro l’angolo? Ciò è quanto nessuno vuole. Anche chi l’Abramovic non condivide.