Food :: 21 lug 2020

Milano - Rataná, la trattoria contemporanea nel cuore di Porta Nuova District

Perfetto connubio tra tradizione e innovazione

Faro della ristorazione milanese sin dal 2009, Rataná, la creatura dello chef Cesare Battisti (1 - 2), autentico vulcano sempre a caccia di nuove idee ha da poco inaugurato due nuove realtà all’interno delle attività del locale, Convivio e Triciclo Milano. Il primo è un tavolone che può ospitare in tutta sicurezza da un minimo di 6 a un massimo di 30 persone per ricreare, nel magnifico dehors del locale confinante e parte integrante di Fondazione Catella e Biblioteca degli Alberi, l’atmosfera familiare delle tavole all’aperto con un menu ad hoc. Il secondo è una bici artigianale che percorre il parco nella doppia veste: pomeridiana, con caffè freddo al latte di mandorla, soft drinks home made, merende e biscotti, e serale per l’aperitivo, con i celebri Rubitt, le tapas milanesi e una serie di signature cocktails con infusi ed erbe aromatiche. Molti anni sono passati da quando lo chef, in una zona non ancora alla moda come ora, ha iniziato il suo originale percorso. Noi abbiamo assaggiato piatti di grande impatto, come una lingua croccante, salsa verde e patate prezzemolate in chenella (3) dove la particolare cottura della lingua ne esalta la sapidità. Un risotto ai peperoni (4) leggermente affumicati, con limone sotto sale e crumble di acciughe, impeccabile nella preparazione e magnificamente equilibrato nei sapori contrastanti. Dei mondeghili, tradizionali polpette milanesi di carne, servite come amouse bouche in uno scartoccio, intelligente rivisitazione dello street food. Un vitello tonnato “sostenibile” (5) perché la salsa che lo nappa è a base di palamita, un parente del tonno altrettanto gustoso, secondo la scelta di privilegiare il pesce azzurro. Come dessert una brillante variazione sul cioccolato in tortino, cremoso, glassa e albicocche in sorbetto e composta. Sotto il concetto di Trattoria Contemporanea è stato creato un format di grande successo in cui i punti fermi sono, il recupero della tradizione della cucina milanese e lombarda, alleggerita, diversificata e con una sperimentazione che parte dalle basi per innovare. Una eccellente attenzione ai produttori, individuati in base alla loro eticità e sostenibilità. La scelta, inoltre, di proporre solo pesce di lago, dopo le prime perplessità si è rivelata vincente. Degna di nota anche la cantina curata dalla sommelier Caterina Poma, di ben 450 referenze perlopiù naturali e biodinamiche da piccolissimi produttori soprattutto italiani, con qualche incursione francese. Il locale è sito in uno straordinario esempio di archeologia industriale in un ex deposito ferroviario. Gli arredi sono stati creati col materiale ferroso di recupero presente nelle adiacenze (6). Il bancone ha una meravigliosa copertura con marmo di Candoglia, lo stesso che servì per costruire il Duomo di Milano ed ora introvabile. Federica Fabi, autentica anima factotum del locale e sommelier, concorre a rendere così speciale questo locale con la sua grande competenza. Cucina eclettica ma tradizionale quella dello chef Battisti, dove i due termini, apparentemente dicotomici, danno vita a piatti di grande armonia e piacevolezza.

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