Living & Convivi :: 11 apr 2020

Social e Coronavirus - 4 chiacchiere con la travel blogger Silvia Ceriegi

Come reinventarsi nell'emergenza

Consulente web ed esperta di digital, sopratutto in materia di blog, con alle spalle due guide sull’argomento - “I Caffè della Libertà” e “Pillole di Blogging” - Silvia Ceriegi (1 - 2), pisana doc, è molto conosciuta per il seguitissimo blog Trippando (3), dove condivide innumerevoli esperienze di viaggio. L’abbiamo contatta per conoscere come vive la nuova condizione di #iorestoacasa, scoprendo una professionista che ha saputo trasformare il proprio portale alla luce dell’imprevista emergenza sanitaria. Sostituendo i temi solitamente trattati con rubriche pensate per trascorrere al meglio il tempo a casa. Ecco, quindi, “Chiusi ma aperti”, una serie di guide e mini-guide “per viaggiare con la mente” e per esplorare luoghi e istituzioni attivi online. In fondo, come dice la blogger “il mondo là fuori in questi giorni è più vicino che mai”

 

Due parole per presentarsi ai nostri lettori…

Quarant'anni (son 41, ma fino a 45 dirò 40!), un marito, due figli, una laurea in chimica industriale, tante esperienze lavorative alle spalle e da luglio 2017 imprenditrice digitale a tempo pieno. 

 

Il suo blog è molto gettonato per i travel addicted, ce ne parla e soprattutto come lo ha ripensato per questa parentesi di “costrizione” a casa?

Ho iniziato a scrivere di viaggi in una calda estate con il pancione. Viaggiare è ciò che più amo fare, insieme a scrivere. E, alla seconda gravidanza, ancora bloccata in casa, ho pensato di trattare anche di lifestyle, dando, tra altro, consigli per chi anelava ad aprire un blog. Da quando siamo in quarantena, ho riconvertito Trippando, scrivendo articoli utili e dilettevoli per questo particolare momento storico, offrendo idee per lo stare a casa. Sono tante le iniziative culturali e sportive davvero entusiasmanti che possono essere godute in modalità differente. Un lavoro impegnativo certo ma estremamente stimolante che mi permette di fare scoperte e conoscenze che, in altri periodi, probabilmente mi sarei persa. 

 

La cucina che ruolo gioca nel suo format on line?

La cucina è parte integrante dei miei viaggi, delle gite della domenica (4) e della mia vita in generale (ovviamente quando sarà di nuovo possibile). Sono una buongustaia e molto aperta ai nuovi sapori, per cui amo assaggiare nuovi piatti e sperimentare gusti sconosciuti. 

 

In breve, la sua giornata tipo ai tempi del Coronavirus?

Mi alzo più tardi, impasto il pane o lo metto a cuocere già mentre faccio colazione, rigorosamente in pigiama. La giornata è un tetris tra i bambini che reclamano la mia presenza e il lavoro che non si può e non si deve fermare. Devo continuare a regalare svago e leggerezza ai miei lettori. In questo momento ancora di più. 

 

Cosa le manca di più? I viaggi, i ristoranti, il mare…

Mi mancano le persone. Gli abbracci, i baci. Ormai da due anni organizzo una volta al mese in Toscana le Blogging Breakfast, mattinate conviviali per blogger e appassionati della rete. Si fa colazione insieme, si chiacchiera e ogni volta un ospite nuovo racconta qualcosa di sé o di ciò che meglio sa fare. È un appuntamento che mi regala ossigeno, abituata a lavorare sempre sola da casa e che, prima che la pandemia scoppiasse, stava raddoppiando: avevo appena inaugurato il Blogging Breakfast fuori regione, quando tutti siamo stati chiamati a restare a casa. 

 

Che libro sta leggendo?

Ora sul comodino ho “La teoria dei paesi vuoti” di Mauro Daltin.  Altri due libri terminati da poco: “Ti scriverò prima del confine” di Diego Barbera e “Tropicario italiano” di Fabrizio Patriarca

È dalla primavera scorsa che sto leggendo tantissimo. Per questo mi è venuta l'idea di aprire il canale Youtube di Trippando focalizzato proprio sui libri e sui viaggi. 

 

Una Pasqua più intima, cosa ha previsto per il pranzo?

La tradizione delle lasagne (5), senza le quali non è festa. Carne arrosto e poi colomba e uova di cioccolato per i bambini. 

 

C’è qualche cosa che ha “imparato” da questo tsunami che ha stravolto il mondo intero? 

Che siamo un popolo creativo e solidale. Si tende spesso a guardare gli altri Paesi come “migliori”. Ebbene…. credo, invece, che questa emergenza ha mostrato una nazione capace di essere solidale e sopratutto di gran cuore.

 

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