Vinoè, arrivata con successo alla sua terza edizione (1), dimostra ancora una volta di essere un importante punto di riferimento per gli operatori del settore e gli wine lovers.
Accanto alla vasta platea di produttori italiani, con le loro 800 etichette pronte per la degustazione, la manifestazione offre incontri, laboratori didattici, master class e cooking show. Tutti atti a migliorare la conoscenza e la percezione enologica e a suggerire abbinamenti particolari fra cibo e vino.
Abbiamo assistito, nella prima giornata, a quello di Edoardo Tilli, chef autodidatta del Podere Belvedere (2), rivelazione della ricerca gastronomica, che ha presentato il suo nighiri di piccione (3- 4).
Un interessante connubio fra due cucine tradizionali, quella giapponese dalla quale il piatto prende la forma e la base di riso originario, e quella italiana/toscana, data dalla presenza del petto di piccione e della mela cotogna, che dona un sapore dolciastro e rotondo al fondo del volatile, arricchito anche dall’anice stellato. Una nota originale è data dalla pasta di macinato di nocciole e arachidi utilizzata al posto del wasabi.
L’assaggio è risultato sorprendente e armonico, in un mix originale di sapore, davvero piacevole al palato.
Per completare l’abbinamento con un vino adatto, in grado di esaltare la complessità e l’eleganza del piatto, senza coprirne la succosità e il gusto, migliorandone possibilmente la percezione è stato scelto un vino rosso con poco corpo e buoni profumi, il Pinot Nero dell’azienda altoatesina Franz Haas, del 2016.
E’ stato un piacevole cooking show che, oltre al palato, ha stuzzicato la curiosità dei gourmet per la cucina dello chef Tilli e ha messo in risalto un abbinamento cibo - vino, che ha esaltato entrambi.