Si guardano, si toccano, si usano.
“Sanno” di nuovo e allo stesso tempo rimandano a quanto di più radicato esiste nelle nostre tradizioni: la cultura del buon bere.
Sì, beverage e design: caraffe, decanter, un settore in costante crescita, che rinnova linguaggi e immagini, colori ed etichette, forme e simboli. Ma anche calici da degustazione dalle forme più originali come quelli del Brand IVV Industria Vetraria Valdarnese (3-4).
Un vino d’eccellenza o un Whisky di gran classe comunicano anche attraverso la bottiglia che li racchiude: un packaging raffinato, dal grande impatto visivo che sappia cogliere segnali contemporanei, senza omettere gesti antichi.
Il vino, per esempio, dialoga con i segni e con l’immaginario; crea atmosfere soffuse e “penombre”, suggestive. Gli oggetti che lo raccolgono ce lo portano al naso e alla bocca permettendo di degustarlo. Raccontando viaggi emozionali unici.
Imballi in vetro? No di certo, o comunque non solo… spesso oggetti da collezione o da riutilizzare anche successivamente perché troppo belli da non mostrare. Come le bottiglie della linea "Perchéno" di Egizia (1-2), firmate dalla designer Simonetta Doni e tutte serigrafate manualmente con argento puro 980/1000. Modestamente chic.
I superalcolici poi, che sia un Cognac o un Rum d’alta gamma, si mostrano in bottiglie che sembrano profumi (in fondo racchiudono anch’esse essenze divine), con le loro curve e linee anticonvenzionali.
Il Ron Millonario XO (5), della Rossi&Rossi, per esempio, pregiato after dinner peruviano è racchiuso in un decanter raffinatissimo, da far invidia a l'eau de parfum più ricercata. Quasi un messaggio subliminale per rendersi complice dell’universo femminile…