Cosa c'è di più affascinante di un percorso gastronomico dalle connotazioni esclusive alla scoperta di una Toscana straordinariamente unica? L'occasione è data dall'Autunno alle porte e dal monte vulcano situato nell'Antiappennino toscano tra la Maremma, la Val d'Orcia e la Val di Paglia. Il monte Amiata (1 - 2 - 3) appunto palcoscenico imperdibile dove gastronomia, cultura e tradizione offrono un'esperienza magica e ricca di spunti interessanti non solo al palato. Stiamo parlando di #AmiatAutunno, la rassegna che, proponendo un viaggio di natura golosa, riunisce ben sette comuni: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Piancastagnaio, Roccalbegna e Santa Fiora. I prodotti cult dell'evento? Castagne (4 - 5), funghi, vino, olio tutti grandi protagonisti del calendario di feste che per più di due mesi impreziosiscono i borghi amiatini.
Da settembre a novembre, infatti, ogni fine settimana, piccoli paesi ancora a misura d’uomo aprono le loro porte e invitano a scoprire uno stile di vita che fa dell’autenticità la sola parola d’ordine. Ovunque si accendono i bracieri e si condividono piatti prelibati. Si celebrano così la natura con i frutti che generosamente dona e una terra vulcanica, non sempre facile da lavorare, di cui l’uomo continua a prendersi cura con rinnovato amore e sapienza antica.
Così ecco l'olio nel fine settimana del 28-29 settembre a Montegiovi (comune di Castel del Piano) con la “46ma edizione della Sagra della Bruschetta e dell’olio nuovo”. Complice l'eccellenza della cultivar autoctona, l’Olivastra Seggianese. La visita ad uno dei frantoi tra Montegiovi e Montenero è obbligatoria così come la degustazione del “Montecucco DOCG”, vino a base di Sangiovese, il re dei vitigni di questo fazzoletto di Toscana, che qui si fa riconoscere per le caratteristiche vulcaniche dei terreni che regalano mineralità, sapidità ed eleganza.
A Bagnolo (comune di Santa Fiora) nei primi due fine settimana di ottobre (data da definire) torna la Sagra del Fungo Amiatino, con una mostra micologica e degustazioni, il tutto accompagnato da spettacoli musicali e di animazione per bambini.
Il calendario di #AmiatAutunno si sposta poi nel borgo medioevale di Abbadia San Salvatore dove nei giorni dell’11-12-13 e 18-19-20 ottobre si rinnova la “Festa d’Autunno”. Qui i riflettori sono accessi sulla castagna, prodotto che da sempre riempie le madie con la sua preziosa farina, con la quale spesso si è riusciti a sostituire il pane in una terra non abbondante di grano. Nel borgo medioevale, mentre si cuociono caldarroste, si svolgono degustazioni in un’atmosfera resa unica da musica, mercatini e spettacoli.
Il 18-19-20 ottobre nella frazione di Cana (Roccalbegna) si festeggia la “Biondina”: così è chiamata la caldarrosta, alludendo al colore che assume dopo essere stata cotta nei tipici bracieri. Ma non solo le castagne saranno protagoniste di questa due giorni durante i quali si potranno degustare i piatti della tradizione come la polenta di castagne con ricotta, la zuppa di funghi, i biscotti salati, il castagnaccio. Inoltre saranno aperte le “frasche”, ovvero le cantine del paese dove si potranno degustare vini locali. “Castagna in Festa” anche ad Arcidosso dove per due fine settimana (18-19-20 e 25-26-27 ottobre) si celebra il frutto a cui si sono legate le sorti di tante donne e uomini dell’Amiata. Una festa fatta dalla gente: sono tante le associazioni di volontariato del territorio che collaborano alla buona riuscita, allestendo stand con prodotti a base di castagne e birra di castagne. Sono aperte anche le cantine nel centro storico mentre un ricco programma di spettacoli e concerti anima il paese dove si svolgono originali mercatini dell’artigianato e antiquariato.
Il 19 e il 20 ottobre, #AmiatAutunno ha sede a Santa Fiora con la “Sagra del Marrone Santafiorese” dedicata ancora una volta alla pregiatissima castagna del Monte Amiata. Due giorni di degustazioni di piatti a base di marroni, visite guidate nei boschi di Santa Fiora, nei seccatoi ed al mulino, i tradizionali luoghi della lavorazione delle castagne. I turisti saranno accolti anche per visite al borgo e cooking school.
Il 27 ottobre a Castel del Piano si festeggia l’olio con una passeggiata da fare a piedi o in e-bike attraverso gli oliveti, durante la quale è prevista una sosta al Castello di Potentino e al frantoio Anteata con degustazione.
A fine ottobre (date da definire) il borgo di Castell'Azzara si tuffa nella tradizione con “Zucche in festa” appuntamento che racconta un’antica usanza toscana. Organizzata dall’Associazione Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Castell'Azzara è questa la festa delle “morti secche” ovvero delle zucche svuotate e trasformate in teschi da illuminare con una candela. Nulla a che fare con Halloween: questa usanza accompagnava l’autunno, quando le zucche ormai mature, in compagnia delle pannocchie di granturco con cui avevano condiviso il terreno di semina, arrivavano nelle case dei contadini per essere usate come alimento per uomini e maiali. Un raccolto celebrato da queste sculture rurali che giocando a raffigurare la morte, si proponevano come oggetti portatori di luce e quindi di vita. E così, per una sera, si delizia il palato dei visitatori con un ricco menù, tra musica e attrazioni.
Nato per celebrare la fine del raccolto della castagna e l’inizio della stagione invernale, dal 31 ottobre al 3 novembre a Piancastagnaio è tempo di Crastatone. Il termine Crastatone deriva dal verbo dialettale “crastare”, ovvero l’atto di tagliare la castagna prima di metterla sul fuoco, da qui la “crastata” (caldarrosta). I chiassi delle Contrade diventano percorsi tutto da scoprire: l’aria profuma di caldarroste e legna bruciata mentre cantine e locande offrono menù tipici conquistando i visitatori con specialità a base di castagne, monne, brodolose, vecchiarelle e suggioli. Mostre d’arte, mercatini, musica e visite guidate arricchiscono la manifestazione.
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