Food :: 31 mar 2019

Pizza a Firenze. Dove mangiarla? Pizzeria Santarpia

Le stupende proposte dello chef pizzaiolo Michele Leo

Se siete fiorentini e cultori del simbolo gastronomico per eccellenza del nostro Paese, la pizza, non potete non conoscere pizzeria Santarpia, vero tempio di questo piatto, qui a tutti gli effetti d’autore grazie alla creatività e la conoscenza dello chef e maitre pizzaiolo Michele Leo (1 - 2).

Ovviamente non una pizza qualunque ma un viaggio sensoriale dove gli ingredienti sono tutti, ma proprio tutti freschi e possibilmente del comprensorio. Quando dico freschi intendo, per esempio, i carciofi che troviamo nella capricciosa: puliti e tagliati ogni giorno rigorosamente a mano. Il sott’olio è bandito. Un grande plus che contribuisce, tra l’altro, a un condimento poco umido, per un risultato fragrante e croccante al contempo. L'impasto è fatto con farine italiane senza additivi, ad alta idratazione e la lievitazione va dalle 24 alle 48 ore per una digeribilità certa. E, proprio, alcuni giorni fa è andato in scena nella pizzeria in largo Annigoni, uno dei numerosi appuntamenti in programma atto alla divulgazione di una corretta e consapevole conoscenza di quello che il patrimonio culinario italiano offre, sia esso un prodotto, un cuoco, uno chef o un pizzaiolo. Lo special event ha visto il goloso connubio tra le pizze del maestro napoletano e le birre del Birrificio Angelo Poretti raccontate dal beer expert Flavio Boero (3 - 4). Per ogni pizza firmata Michele Leo, una birra in assaggio. Così il grande ritorno della "Pizza Fritta con Lampredotto" (5) servita con una 10 luppoli dorata. L’amatissima pizza con ragù alla Genovese, normalmente realizzata solo per le grandi occasioni proprio per la lunga lavorazione che richiede questo condimento. “Mi è sempre piaciuto trasferire la mia cucina sulla pizza” - ha dichiarato Leo nel presentare un piatto decisamente interessante al palato. La “Burrata e alici” (6), un tripudio di eleganti contrasti tra le alici fresche marinate, la burrata e i pomodorini del Piennolo rossi e gialli. La birra proposta? La 7 luppoli fiorita, non filtrata e dolcemente profumata. E, ancora la Capricciosa della tradizione tipica napoletana, pizza forse sottovalutata perché tra quelle considerate “basiche”, è decisamente rivalutata e “riportata in auge” dal maestro pizzaiolo grazie al sapiente concerto di materie prime di elevata qualità, di stagione e cucinate dallo chef stesso. Pomodoro, olive Taggiasche, prosciutto cotto Dok dell’Ava, funghi freschi etc, per “riscoprire i sapori di una volta con prodotti d’eccellenza per una pizza non comune”. Pizze speciali, forse tra le più buone del panorama fiorentino. Sicuramente da provare.

Gli appuntamenti proseguiranno l’11 aprile con Casa Marrazzo e il 6 maggio con il grandissimo pizzaiolo Enzo Coccia de La Notizia.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria.
Prezzo 30euro a persona.


Per info e prenotazioni:

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