Una tragedia di proporzioni epiche. Che forse nessuno di noi ricorda di aver vissuto prima d'ora. Stiamo ovviamente parlando dei devastanti incendi che hanno sconvolto l’Australia, generando esiti drammatici non solo per la perdita di vite umane, di milioni di ettari di ecosistemi forestali e per la morte di milioni di animali selvatici e domestici. Anche per le centinaia di tonnellate di cenere e detriti prodotti dagli incendi che hanno e avranno sull’ambiente e sulla salute umana esiti preoccupanti nei prossimi mesi (1 - 2).
Più di 10 milioni di ettari di foreste (un’area estesa come il Portogallo) sono stati bruciati (3 - Video), principalmente nel sud-est del continente. E milioni di tonnellate di cenere sono pronte ad essere trasportate nei corsi d’acqua e nei laghi - sostiene la WWF.
Certo, grazie alla pioggia degli ultimi giorni, finalmente un pò di sollievo ma siamo ben lontani dalla fine di questa crisi, visto che mancano due mesi all'autunno e molti roghi sono ancora attivi. Basti pensare, tra l'altro, alle conseguenze sulla vita marina. L’acqua dei fiumi, infatti, viaggia verso il mare: la cenere e la fuliggine che finiscono nei corsi e nei bacini d’acqua, una volta che questi sedimenti arrivano agli oceani può avere impatti anche sulla fauna marina. Infatti il materiale più fine può occludere le vie respiratorie o branchiali e di alimentazione degli organismi filtranti come cozze, spugne e coralli.
“Già nel 2009 gli scienziati avevano previsto che sarebbe aumentato moltissimo il rischio incendi collegato al cambiamento climatico" – dice Marco Galaverni, Direttore Scientifico del WWF Italia - "Quello che ci dice la scienza è un fatto, sta a noi decidere se perseverare nelle scelte che portano danni a tutti, non solo a chi le compie. Il cambiamento climatico è globale e non risparmia nessuno. E l'Italia, che è al centro del Mediterraneo, è particolarmente esposta al caos climatico: l'incremento medio delle temperature nella nostra regione è stato superiore all'incremento medio del pianeta. Quello che sta accadendo in Australia, ed è accaduto in Amazzonia, in Siberia, California, potrebbe domani succedere anche da noi”.
Tutti noi possiamo fare qualche cosa: ecco il numero solidale 45585 per donare fino al 29 gennaio a favore dei centri di recupero animali e del ripristino habitat.