Dell’inviata Milena Padula (1 - Hôtel Solvay).
Bruxelles è una città che, come un enorme arazzo fiammingo, offre una visione d’insieme nella quale è difficile distinguere i particolari. Allo stesso tempo è facile trovare spunti diversi per ogni tipo di viaggiatore. Dall’architettura medievale della piazza centrale, alle costruzioni fiabesche dello stile Art Nouveau, all’architettura neoclassica di epoca imperiale (2 - 3), alle costruzioni più moderne che ospitano il Parlamento e la Commissione Europea.
Da un punto di vista gastronomico, imperdibili la rinomata cioccolata e le birre più pregiate, fino alla tradizionale cucina fiamminga o la più sofisticata cucina vallone, senza dimenticare il piatto tradizionale delle moules & frites, cozze stufate con cipolle e panna, oppure cotte nella birra, accompagnate dalle immancabili patate fritte. E se avete solo poche ore da trascorrere a Bruxelles, almeno la visita del Grand Place, straordinario esempio di architettura seicentesca belga, è auspicabile. L’Hotel De Ville che svetta con la sua elegante torre, è sopravvissuto alle cannonate francesi del 1695. La piazza fu poi ricostruita secondo i dettami dell’architettura fiamminga a cui si deve lo splendore degli edifici barocchi che possiamo ammirare ancora oggi.
Ovunque, in ogni periodo dell’anno, e soprattutto la sera si è immersi in un’atmosfera quasi magica. A pochi passi dalla piazza ci sono numerosi ristoranti e caffè, come la brasserie “La Roue D’Or” dove tra personaggi di Magritte che “corrono” sulle pareti e antichi specchi, si possono gustare specialità tra cui le Garnaalkroketten, crocchette fritte con ripieno di gamberi (4) e il Waterzooi (5) un classico piatto di Gand: pesce o carne con verdure cotti in una squisita salsa alla panna.
Se invece siete degli amanti delle moules & frites, andate da "Falstaff" (6) al lato della Bourse: sembrerà di tornare a inizio secolo tra vetrate multicolori, porte di legno finemente intagliate e tavolini d’epoca. Al via quindi un viaggio nel tempo alla ricerca delle abitazioni degli anni venti, gli “hôtel particulier” ovvero palazzine signorili commissionate da ricchi borghesi dell’epoca ad architetti intenzionati a sperimentare materiali innovativi ed un nuovo stile architettonico, chiamato appunto Art Noveau. L’Hôtel Tassel, progettato dall’architetto belga Victor Horta, è considerato il primo edificio di questo genere ed è patrimonio universale dell’UNESCO dal 2000 insieme ad altre tre palazzine sempre dallo stesso architetto, l’Hotel van Eetvelde, l’Hotel Solvay ed il Museo Horta. Spiccano le caratteristiche comuni che si possono trovare nell’impiego di materiali diversi, combinati in modo mirabile, come il ferro battuto, il legno intarsiato, le ceramiche smaltate, i tessuti pregiati. A volte il committente partecipava personalmente alla creazione della propria dimora come nel caso dell’Hotel Ciamberlani. Progettata dall’architetto belga Paul Hankar fu commissionata dall’artista italiano di origine Albert Ciamberlani che diede un’impronta molto personale. La facciata monumentale è larga ben dodici metri e presenta due larghe finestre ad arco, le decorazioni eseguite con materiali pregiati raffigurano le dodici fatiche di Ercole sui medaglioni in alto, mentre nella parte centrale sono raffigurate le quattro stagioni che simbolizzano le quattro fasi della vita. Una commistione armonica e fiabesca da non perdere! Abitazioni (eccetto il museo di Victor Horta), in genere chiuse al pubblico e visitabili solo su prenotazione.
Tornando al gusto, non si può lasciare Bruxelles senza fare incetta di cioccolato, vera specialità locale. Un consiglio? Non risparmiate una “full immersion” nell’elegante galleria Saint-Hubert dove ci sono le migliori pâtisserie della città: da "Neuhaus" con le sue splendide sculture di cioccolato, fino a "Pierre Marcolini" dove un cioccolatino è come un piccolo gioiello, delizia per tutti i sensi. Una sosta ai tavolini dei bar della galleria per una cioccolata calda concluderà questa esperienza sensoriale tra i tesori dell’Art Nouveau e le delizie food della capitale belga.
Partite! Non resterete delusi.