Uno stile di vita intelligente di cui l'alimentazione è certamente uno dei pilastri portanti, è la base per vincere il colesterolo cattivo e per garantire la salute cardiovascolare (1). Va detto che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, cui viene correlato il 31% dei decessi. Anche in Europa le principali cause di morte sono aterosclerosi e attacco ischemico, pari negli over 75 al 42% delle donne e al 38% degli uomini. Dati poco confortanti ma è bene avere consapevolezza dei rischi reali a cui si va incontro se non si ottempera uno stile di vita sano. Questo il tema centrale affrontato in occasione del ricco incontro per la stampa e addetti al settore "STILE DI VITA E PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE - Il primo approccio per una corretta gestione del soggetto dislipidemico" che si è svolto il 12 settembre scorso, alla Veneranda Fabbrica del Duomo a Milano (2). E' subito emerso un dato interessante quanto preoccupante: nonostante il colesterolo sia percepito dalle persone come un fattore di rischio (anche tra i giovani) a pari del diabete e altre patologie, pochi si sentono realmente in "pericolo". Così 6 italiani su 10 fanno regolarmente le analisi del sangue (3) e pochi (1 su 2) conoscono il valore soglia del colesterolo (4).
Ce lo svela un’indagine di IQVIA (azienda specializzata nell’utilizzo di dati e competenze scientifiche nata dalla fusione di IMS Health e QuintilesMilano) condotta su un campione di 1000 italiani. “La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari sta aumentando negli ultimi anni. Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell’ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis (alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa – ha dichiarato Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research IQVIA – Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale. Si conferma la necessità di rafforzare la percezione del rischio personale legato al colesterolo alto, in particolare del ruolo del colesterolo HDL e LDL e delle possibilità di prevenzione, così da favorire stili di vita salutari”.
Ritornando al cibo che portiamo sulle nostre tavole, gli onnivori, i vegetariani (e i consumatori di pesce) hanno le coronarie più pulite (5), esponendosi meno all'insorgere di cardiopatie ischemiche. Naturalmente bandito il fumo e ridotta l'assunzione di alcol. E poi il movimento che dovrebbe essere praticato ogni giorno, anche solo una mezzora di passeggiata salubre (6 - 7). Tutte azioni importanti per gestire il colesterolo cattivo. Indubbiamente, quando il medico consiglia di cambiare queste abitudini consolidate nel tempo, speso le persone si scoraggiano, soprattutto i soggetti con ipercolesterolemia lieve o moderata che, sentendosi fisicamente sani, mal comprendono la necessità di cambiare le propri abitudini di vita.
Ed ecco, quindi, un altro elemento chiave da non sottovalutare nella gestione della propria colestoroleomia: l'integrazione alimentare. Stiamo parlando dell'"utilizzo di integratori contenenti riso rosso fermentato può essere preso in considerazione in soggetti a basso rischio cardiovascolare" - come ha spiegato il Prof. Alberico Catapano, Professore ordinario di farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano. Come "ArmoLIPID PLUS" della Mylan (8), integratore alimentare che contiene Berberis aristata e.s 588mg (pari a 500mg di Berberina cloruro), Riso rosso fermentato (Monascus purpureus) 200mg (pari a 3 mg di monacolina K), Policosanolo 10 mg, Acido folico 0.2mg, Coenzima Q10 2.0mg e Astaxantina 0.5 mg.
“La possibilità di assumere un integratore specifico che combini diverse sostanze con azione sul colesterolo, come riso rosso fermentato, berberina, policosanoli, con ingredienti quali astaxantina, coenzima Q10 e acido folico, permette di sfruttare l’azione complementare dei singoli componenti e ottenere una riduzione significativa dei livelli di colesterolo LDL – spiega il Prof. Matteo Pirro, Direttore S.C. Medicina Interna dell’Università degli Studi di Perugia, che sottolinea l’importanza del consiglio e del controllo medico. È importante sottolineare come sia chiara la necessità di orientare correttamente il consumatore non solo verso prodotti con una precisa composizione quali-quantitativa supportati da studi clinici, ma anche che rispettino elevati standard di qualità”.
Il medico (9) così come il farmacista di fiducia sono le figure chiave per fornire le corrette informazioni riguardo l'assunzione di integratori per il colesterolo, in un quadro di prevenzione del rischio cardiovascolare. E a tal proposito, 3 italiani su 4 sono interessati ad avere informazioni sui rischi, le cause e le strategie di prevenzione dell’ipercolesterolemia.
In conclusione, a fronte di una scarsa consapevolezza dei propri valori che va certamente migliorata e stimolata dalle giuste fonti accreditate, al via la prevenzione primaria, agendo su fattori modificabili come stili di vita e alimentazione ed includendo nella dieta (secondo il consiglio del medico) l’uso di integratori contenenti riso rosso fermentato.