Certo la pasta, insieme alla pizza, è in cima ai must have gastronomici della tradizione alimentare italiana. Ma anche il riso, e lo si può affermare senza ombra di smentita, è tra le pietanze più desiderate in molte regioni d'Italia. Tra le mura domestiche come nel comparto del fuori casa, nelle sue varie declinazioni, piace e trova spazio in molti menù della ristorazione nazionale e nell'horeka.
E in attesa di visitare Taste 2020 che aprirà i battenti a Firenze il prossimo 5 giugno, ecco che è d'uopo citare un'importante protagonista di questo settore, l’azienda agricola Zaccaria, che ogni anno presenzia con le sue novità al Salone fiorentino del food (1 - 2 - 3).
Siamo in Piemonte ai piedi delle alpi biellesi e del monte Rosa. Una terra estremamente vocata alla coltivazione del riso dove il chicco ha un grande pregio: si presenta con una maggior tenuta alla cottura rispetto all’analogo prodotto di altre zone risicole. 210 ettari in cui si svolgono tutte le operazioni della filiera riso, dalla coltivazione alla pilatura e al confezionamento. Da qui nascono le molte referenze firmate Zaccaria, bontà al palato che ben testimoniano valori come tradizione, innovazione e salutismo. Qualche esempio? Il Riso Carnaroli integrale DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese. Dal chicco grande, croccante e con un sapore delicato che lo rende ideale per qualsiasi preparazione. Ma ben si presta anche a una cucina creativa. Che ama sperimentare. Il top? Con il classico pesto genovese. Per gli amanti dell'Oriente, Armonia Integrale, dalla grana lunga e stretta e dalla profumazione intensa, conquista sia gli amanti di piatti light, sia quei professionisti sempre pronti a riscrivere, con estro, il variopinto universo dei sapori. E ancora che dire del Riso Baldo? Non solo Carnaroli per risotti cremosi e "all'onda"... questa varietà è una valida alternativa. Molto versatile e apprezzata anche per piatti fusion o esotici. La variante in red per insalate e timballi, è decisamente performante in cottura, non scuoce e regala sensazioni gustative interessanti.
E poi c'è il Bio. Poco più di 13 ettari coltivati (per il momento) in agricoltura biologica ed in modo naturale senza l’utilizzo di prodotti chimici e di sintesi. Il risultato è, tra l'altro, il riso Selenio bio dal granello tondo, piccolo e cristallino. Magnifico per minestre e dolci. Ha una straordinaria vocazione per il sushi. Da provare cotto al vapore oppure con il cuociriso. E, neanche a dirlo, sorprendente nella preparazione di sua Maestà il risotto (4 - 5 - 6).
Questo è solo un assaggio, seppur prelibato... il resto alla Leopolda, sul palcoscenico di Pitti Taste.
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