:: 12 gen 2017

L’ARTE DELLA TAZZA PERFETTA

Scienza e pratica del tè

Con i biscotti a metà mattina. Alle 16.00 per rompere la monotonia del pomeriggio. In Scozia anche alle 18.00, con formaggi, salumi, pane e dolci… è sempre l’ora giusta per una buona tazza di tè. Delle tre bevande che si bevono calde – tè, cioccolato, e caffè – la prima è in assoluto la più diffusa. “Secondo le ultime rilevazioni, ogni anno si consumerebbero in tutto il mondo oltre 300 miliardi di litri di bevande commerciali, di cui il 21 per cento sarebbe costituito dal tè caldo, che risulta così di gran lunga la categoria principale” così spiegano Brian R. Keating e Kim Long in “L’arte della tazza perfetta”, edito da Vallardi.

I due autori raccontano in modo dettagliato, ma scorrevole la magica ars della preparazione di una tazza di tè degna della miglior tradizione inglese… o giapponese… o cinese. Sì, perché la storia di questa bevanda è davvero complessa e suggestiva. Dalla Cina con l’imperatore Shen Nung, che bevve un’infusione di foglie di cha (tè in mandarino) alla ricerca di un rimedio per dei problemi di salute; al Giappone… per poi venir commercializzato in tutta Europa grazie all’inglese Compagnia delle Indie; Fino in America, dove venne rivisitato nella sua dissetante variante fredda.

Tante le tecniche di preparazione descritte nel libro. Interessante il trucco, suggerito dalla tradizione britannica, di riscaldare la teiera con dell’acqua bollente, prima di versarvi quella per l’infusione. Se si salta questo passaggio, l’acqua per il tè a contatto con la fredda porcellana potrebbe raffreddarsi di qualche grado, riducendo inevitabilmente la qualità dell’infuso.

Nel prezioso libretto non mancano, inoltre, dettagli sulle proprietà benefiche di questa bevanda. In passato, in Cina e in India, era venerata come ricostituente miracoloso. Sono attualmente in corso diversi programmi di approfondimento sugli effetti positivi del tè su diverse patologie, quali i disturbi cardiovascolari, il diabete e le malattie neurodegenerative legate all’invecchiamento (Parkinson e Alzheimer). Quest'infuso è anche, per natura, privo di calorie e quindi ottimo alleato anche per la lotta all’obesità. Senza contare che riduce lo stress e migliora le capacità cognitive.

Gli autori, in ogni caso, avvertono di fare attenzione a facili slanci dovuti alle mode del momento. Una buona tazza di tè rimane in primis un modo per staccare la spina in una lunga giornata di studio o di lavoro, per socializzare, e per mantenere in equilibrio il nostro organismo. Può effettivamente essere un buon alleato per combattere disturbi ben più gravi, associato però alle giuste cure.

Un libro interessante, veloce, e… particolarmente zen. Impossibile quindi non accettare l’invito di Brian e Kim a leggerlo. Anzi a "berlo tutto d’un fiato".

L’ARTE DELLA TAZZA PERFETA. SCIENZA E PRATICA DEL TE’

BRIAN R. KEATING E KIM LONG

VALORI EDITORE, 2016

PAGG. 215

EURO 13,90

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