Living & Convivi :: 19 set 2018

Firenze cosa vedere - Marina Abramović. The Cleaner

Grandiosa retrospettiva di un'artista simbolo del nostro tempo

Una guerriera illuminata, una grandissima artista, vera icona dell’arte contemporanea capace di portare alla ribalta, con la sua arte, temi cruciali che appartengono a noi tutti, nessuno escluso.
Stiamo parlando di Marina Abramović, la cui prima grande mostra retrospettiva italiana aprirà i battenti a Palazzo Strozzi il prossimo venerdì 21 settembre 2018 per terminare il 20 gennaio 2019 (1 - The Onion 1995, video, Courtesy of Marina Abramović Archives e LIMA, MAC/2017/073). "The Cleaner", questo il titolo dell’imponente esposizione (2) che riunisce oltre 100 opere, offrendo una panoramica sui lavori più famosi della sua carriera, dagli anni Sessanta agli anni Duemila, attraverso video, fotografie (3 - Marina Abramović The Artist is Present 2010 installazione video a 7 canali, Credit: Photography by Marco Anelli. Courtesy of Marina Abramović Archives Marina Abramović by SIAE 2018), dipinti, oggetti, installazioni (4 - Marina Abramović The Kitchen V, Carryng the Milk 2009, video, LIMA Foundation. Courtesy of Marina Abramović Archives e LIMA) e la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance da parte di un gruppo di performer specificatamente selezionati e formati in occasione della mostra (5 - 6). The Cleaner fa riferimento a un particolare momento creativo ed esistenziale, ad una riflessione sulla propria vita: “Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato, della memoria, del destino”. E così le sue creazioni ci parlano di desiderio di sperimentare la trasformazione emotiva e spirituale.

Una mostra magistrale che occupa tutto il Palazzo e che si pone come un lungo viaggio: 50 anni di opere che generano dibattito, scuotono gli animi, fanno riflettere come il suo stesso divenire opera d’arte: la Abramović mette il suo corpo, la sua fisicità a disposizione diventando soggetto e oggetto dell’arte stessa. Lavori che spaziano da azioni forti, violente e rischiose a scambi di energia gestuali e silenziosi, fino a veri e propri incontri con il pubblico, diventato negli ultimi anni sempre più protagonista nelle sue opere.
Non scontata la scelta dell’Italia e in particolare di Firenze per l’ambientazione della mostra: “L’Italia è un Paese drammatico, emotivo ma anche profondamente creativo e pieno di coraggio” - ha dichiarato l’artista in conferenza stampa - “Tutto ciò è intimamente correlato al mio lavoro”.
Prima volta in cui una donna è protagonista assoluta di una mostra di Palazzo Strozzi, la Abramovic è simbolo indiscusso di un’identità forte che non ha mai temuto nulla né nessuno, come da lei stessa dichiarato. - “Non mi piace arrendermi, quando qualcuno mi dice “no”, per me è solo l’inizio”.
Percorrendo la ricca retrospettiva, dal cortile, alla Strozzina fino al Piano Nobile, di particolare appeal le re-performance che si alterneranno ogni giorno all’interno dell’esposizione, rendendo Palazzo Strozzi uno spazio mutevole, con Imponderabilia, Cleaning the Mirror e Luminosity negli spazi del Piano Nobile e con The Freeing Series (Memory, Voice, Body) nella Strozzina. Attraverso il Marina Abramović Institute for the Preservation of Performance Art (fondato nel 2010) e con il cosiddetto “Abramović Method”, sviluppato nel corso della sua carriera come pratica fisica e mentale per realizzare una performance, l’artista ha posto le basi per oltrepassare il carattere effimero delle sue opere e reinventare l’idea stessa di performance nel XXI secolo. Coinvolgendo spettatori e performer diversi, la performance stessa cambia rinnovandosi nei diversi contesti in cui viene replicata.
Insomma... Certamente quest’artista poliedrica e sublime più di ogni altra segna la nostra contemporaneità. Andate alla mostra e capirete perché.

La mostra è organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, prodotta da Moderna Museet, Stoccolma in collaborazione con Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk e Bundeskunsthalle, Bonn. A cura di Arturo Galansino, Fondazione Palazzo Strozzi, Lena Essling, Moderna Museet, con Tine Colstrup, Louisiana Museum of Modern Art, e Susanne Kleine, Bundeskunsthalle. Con il sostegno di Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana, Associazione Partners Palazzo Strozzi. Con il contributo di Fondazione CR Firenze. Sponsor Unipol Gruppo.

Orari: tutti i giorni 10.00-20.00, Giovedì 10.00-23.00. Dalle ore 9.00 solo su prenotazione. Accesso consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.
Biglietti: intero € 12,00; ridotto € 9,50; € 4,00 Scuole

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