Per chi, come me, è tra i pochissimi italiani (due o tre?) che elegantemente "se ne fregano" del calcio e di tutto quanto di falso, spettacolare, artefatto e sfacciatamente finanziario gli ruota intorno, poco o nulla interessa la fine carriera di un “pallonaro".
Se poi, da fiorentino, la cosa riguarda la Juventus (o meglio "i gobbi" come li definiscono qui) ancor meno.
Se infine si riferisce a… "Roma ladrona" patria di mille manovre di palazzo, dei furbetti di quartierino anche nello sport ed ancor più nel calcio? Bhé la prima reazione sarebbe proprio "chi se ne frega" !
Sarebbe, ma non è, grazie ad un personaggio che certamente sprigiona simpatia ed umanità lontane mille miglia da questo pianeta, il calcio appunto, che comunque la si voglia, è il solo argomento capace di far uscire il tricolore dalla case del bel Paese.
Ecco quindi che lo spettacolo, forse anche un poco circense, delle mille spiate visioni dell’abbandono calcistico (ma sarà proprio così?) del “pupone” Francesco Totti, ha invaso le nostre case ed il pianeta web anche per chi non se ne interessa proprio: fenomeno sociale e mediatico, prima che sportivo, di un grande campione indiscutibile e indiscusso.
Di tutto forse la più bella immagine quella della consegna della sua fascia ad un ragazzino, come dire (parafrasando gli Inglesi e con rispetto a Sua Maestà la Regina, ma sempre di "maestà" parilamo…):
IL RE E' MORTO, VIVA IL RE.